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Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 1971-01, Vol.15 (1), p.1-64
1971
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Details

Autor(en) / Beteiligte
Titel
Florentiner Gemälde und Zeichnungen aus der Zeit von 1480 bis 1580. Kleine Beobachtungen und Ergänzungen
Ist Teil von
  • Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 1971-01, Vol.15 (1), p.1-64
Ort / Verlag
Kunsthistorisches Institut in Florenz
Erscheinungsjahr
1971
Quelle
Alma/SFX Local Collection
Beschreibungen/Notizen
  • In questo articolo sono riassunte alcune osservazioni e precisazioni sui dipinti e disegni fiorentini dal 1480 al 1580, che l'autore ha espresso a seguito del suo più ampio lavoro sulla produzione in serie di quadri a soggetto religioso derivanti da uno stesso cartone. La tradizionale Sacra Conversazione di Francesco Botticini in Gagliano è stata eseguita in parte da aiuti, ciò che ci permette di identificare nella provincia il luogo di origine, mentre la più pretenziosa Adorazione del Bambino (molto restaurata) conservata a Firenze è opera posteriore, autografa del Maestro e rivela un forte influsso fiammingo. L'asserzione del Vasari nella Vita di Fra Filippo Lippi e Michelangelo l'ha non pur celebrato sempre, ma imitato in molte cose sembra trovare conferma nell'osservazione che il Bambino della Madonna di Bruges di Michelangelo appare ispirato dall'altare Barbadori di Fra Filippo. Le due sculture dipinte del David, che completano l'idea che abbiamo avuto finora del bronzo scomparso del David di Michelangelo, si trovano in un dipinto del Granacci a New York e in uno del Bugiardini a Vienna. Una incisione in rame della Madonna col Bambino della scuola di Fontainebleau è evidentemente ispirata da un disegno di Michelangelo, forse proprio da uno di quelli che Antonio Mini portò con sé in Francia e che andarono perduti dopo la sua morte. Dopo alcune osservazioni generali sull'ambiente artistico fiorentino dopo il 1508, in questo articolo sono prese in considerazione alcune opere della scuola di San Marco, della sua sfera d'influenza, quindi della cerchia di Andrea del Sarto e dei suoi successori. Una Madonna molto raffaellesca dell'Albertinelli, firmata e datata 1509, è stata dipinta secondo un cartone di Fra Bartolommeo, come prova la grande tavola di uguali dimensioni che si trova ad Amsterdam e che fornisce nuove possibilità per la datazione di alcune opere dei due artisti. La composizione ebbe evidentemente molto successo, come dimostrano le sue diverse versioni. Con opere come queste, i termini "originale" e "copia" nel loro significato moderno non possono essere usati per la chiarificazione del fenomeno storico e devono essere sostituiti da altri oppure precisati. Seguono le pale d'altare del Bugiardini in S. Stefano a Campoli e di Fra Paolino (secondo un abbozzo di Fra Bartolommeo) in San Casciano. I disegni e i dipinti del Sogliani qui presentati tradiscono tutti l'influenza determinante di Fra Bartolommeo oppure dell'Albertinelli; sono soprattutto da notare due tavole di Madonne, l'una di proprietà privata e l'altra di proprietà dell'Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. Nella tradizionale Adorazione del Bambino di Antonio del Ceraiuolo, conservata a Firenze e databile intorno al 1524, si fondono in parti uguali elementi e caratteristiche di Lorenzo di Credi e di Ridolfo del Ghirlandaio, due pittori con i quali il Ceraiuolo lavorò per molti anni. Una piccola tavola del Palazzo Davanzati a Firenze, rappresentante Icaro e attribuita al giovane Andrea del Sarto, fu ispirata da un cammeo augusteo già di proprietà di Lorenzo il Magnifico. Le prime opere conosciute dell'allievo di Andrea del Sarto, Pierfrancesco Foschi, è da ritenersi che siano i Santi ai lati dell'altare dell'Oratorio di San Sebastiano dei Bini a Firenze, databile intorno al 1525; la predella e la Pietà possono esserea ttribuite al Maestro di Serumido, e lo stesso dicasi per una Madonna a Berlino e due pale d'altare in Toscana. Due Madonne di Jacopino del Conte a Monaco e nella Knole House (Kent) presentano un rapporto puramente formale con Michelangelo. I disegni di Maso da San Friano agli Uffizi e la sua Madonna, già nella Villa di Poggio Imperiale a Firenze, mostrano chiaramente di discendere dalle opere di Andrea del Sarto, Pontormo e Rosso. In confronto ai "capricci" di Maso e di Jacopino, la tavola di Francesco Morandini a Santa Barbara (California) appaga le esigenze della Controriforma, anche perché vi si può avvertire un ritorno all'influenza di Fra Bartolommeo, indicato come modello.
Sprache
Deutsch
Identifikatoren
ISSN: 0342-1201
eISSN: 2532-2737
Titel-ID: cdi_proquest_miscellaneous_1671206246
Format

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