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Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, 2019-11, Vol.99 (1), p.201-242
2019

Details

Autor(en) / Beteiligte
Titel
Das Generalkommissariat in Italien von 1624 bis 1632: Auftrag, Arbeit und Akzeptanz der ersten beiden Amtsinhaber
Ist Teil von
  • Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, 2019-11, Vol.99 (1), p.201-242
Ort / Verlag
Berlin: Walter de Gruyter GmbH
Erscheinungsjahr
2019
Link zum Volltext
Quelle
Alma/SFX Local Collection
Beschreibungen/Notizen
  • Riassunto Nella storia moderna il Regno d’Italia fu, dopo la morte di Carlo V, una seria fonte di preoccupazione per gli imperatori tedeschi. Mentre la Spagna con i suoi possedimenti (Napoli, Sicilia e Milano) svolgeva un ruolo predominante sulla penisola, e Stati come Genova, Toscana e Savoia estendevano la loro area di dominio, l’Impero non disponeva di una base attraverso cui esercitare la sua influenza sulla politica italiana. Vi erano tuttavia, in Italia, tra i 250 e 300 vassalli imperiali minori residenti, in gran parte, in Lunigiana, nelle Langhe e nella pianura padana. Essi si mostravano fedeli alla causa imperiale, ma temevano quasi sempre di essere conquistati dagli Stati più grandi. Per ovviare a questo rischio, Ferdinando II nominò, nel 1624, Ferrante II Gonzaga a commissario generale in Italia. I suoi compiti consistevano, tra gli altri, nel rafforzare l’autorità dell’imperatore, nell’esigere i contributi economici dai vassalli e nell’informare Vienna su quanto avveniva nel territorio imperiale. In pratica, però, la riscossione dei tributi fallì completamente, mentre l’autorità imperiale fu rafforzata solo in parte. I rapporti per Vienna, invece, venivano stilati con un ritmo soddisfacente, sebbene fosse in realtà il subdelegato di Ferrante, lʼauditore Octavio Villani, a svolgere la maggior parte dei sondaggi tra i vasalli. Anche se i vassalli imperiali minori approvarono questo nuovo ufficio, non si comprende bene fino a che punto Ferrante Gonzaga abbia potuto aiutarli nella loro lotta contro gli Stati italiani maggiori. Dopo la morte del secondo commissario, Cesare II Guastalla, figlio di Ferrante, avvenuta nel 1632, il Consiglio Aulico di Vienna sconsigliò all’imperatore di riassegnare quell’incarico. Ciò non di meno Ferdinando II nominò Giovanni Andrea Doria Landi a capo del Commissariato generale.
Sprache
Englisch
Identifikatoren
ISSN: 0079-9068
eISSN: 1865-8865
DOI: 10.1515/qufiab-2019-0010
Titel-ID: cdi_proquest_journals_2489032554
Format
Schlagworte
Politics

Weiterführende Literatur

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