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Il filo di Grazia: Deledda, Murgia, Agus e la scrittura pensante "al confine"
Ist Teil von
Italica (New York, N.Y.), 2018-12, Vol.95 (4), p.564-584
Ort / Verlag
Department of Language Studies, University of Toronto
Erscheinungsjahr
2018
Link zum Volltext
Quelle
Alma/SFX Local Collection
Beschreibungen/Notizen
Al centro di questa lettura di alcuni romanzi emblematici della scrittura sarda al femminile - Sino al confine (1909,1910) di Grazia Deledda, L'incontro (2012) di Michela Murgia e Terre promesse (2017) di Milena Agus - si trova il testo quale tessuto in cui s'intrecciano un filo teorico e un filo pratico. Il "filo di Grazia", ovvero la costante riflessione di e su una scrittura sconfinante e perciò destabilizzante, percorre la tela variegata della narrativa sarda al femminile. Nel contesto teorico offerto dal pensiero della differenza sessuale inaugurato da Adriana Cavarero con il Gruppo di Diotima e dall'epistemologia della "vita activa" tracciata da Hannah Arendt, i testi suddetti divengono espressioni della scrittura come poiesis. In quanto forza creativa capace di plasmare la realtà attraverso il pensiero, la narrazione poietica si esprime in particolare nella dimensione del confine, che definisce l'insularita quale condizione fluida, polisemica e intrínsecamente aperta alla diversità.