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Capitalism, reform and revolution. Bobbio and political change
Ist Teil von
Las Torres de Lucca, 2023-07 (2), p.93-112
Erscheinungsjahr
2023
Quelle
EZB Electronic Journals Library
Beschreibungen/Notizen
Starting from the course on political change taught by Norberto Bobbio in 1979, now transformed into a posthumous book on the initiative of various old alumni of the professor from Turin, Vitale developed four points relating to revolution, reform and other forms of political change in modern and contemporary times. Firstly, in our capitalist societies grappling with climate change and other ecological disasters, what can be the relationship between scientific and political revolutions? Secondly, regarding the abandonment of the revolutionary perspective in favor of a more realistic reformism, we can ask whether this choice has not led to a great deception, because reformism was in fact a form of “sweet” surrender to market society and its values. Thirdly, are there in our time the ingredients (mainly, political subject, leadership and a well-structured ideology) to transform anger at injustice and inequality into a revolutionary project and not just sporadic revolts? Fourthly, what role does war play at the level of geopolitical change, with particular reference to the current war in Ukraine which seems to envisage a new situation of “clash of civilizations” between Western and Eastern Weltanschauung?
Partendo da un corso sul cambiamento politico tenuto da Norberto Bobbio nel 1979 e ora trasformato in un libro postumo grazie ad alcuni studenti di allora, Vitale mette in luce quattro questioni su rivoluzione, riforma e altre forme di cambiamento nell’età moderna e contemporanea. In primo luogo, qual è oggi, nelle nostre società capitalistiche alle prese con i cambiamenti climatici e altri disastri ecologici, il rapporto tra rivoluzioni scientifiche e politiche? In secondo luogo, alla fine del secolo scorso la prospettiva rivoluzionaria è stata abbandonata a favore di un più realistico riformismo, ma possiamo chiederci se questa scelta non abbia portato a un grande inganno, perché il riformismo era in effetti una forma di “dolce” resa alla società di mercato e ai suoi valori. In terzo luogo, ci sono nel nostro tempo gli ingredienti (principalmente, soggetto politico, leadership e un’ideologia ben strutturata) per trasformare la rabbia per l’ingiustizia e la disuguaglianza in un progetto rivoluzionario e non solo in sporadiche rivolte? In quarto luogo, quale ruolo gioca la guerra a livello del cambiamento geopolitico, con particolare riferimento all’attuale guerra in Ucraina che sembra prospettare una nuova situazione di “scontro di civiltà” tra Weltanschauung occidentale e orientale?